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Due giorni fa la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge (http://documenti.camera.it/leg18/pdl/pdf/leg.18.pdl.camera.480.18PDL0007630.pdf) che dispone “misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori” negli asili e nelle strutture di assistenza, anche mediante l’istituzione di un fondo triennale da 5 milioni di euro destinato ai sistemi di videosorveglianza nelle strutture statali e comunali.

La descritta proposta, a prima firma della deputata Annagrazia Calabria di Forza Italia (passata martedì alla Camera con 404 voti favorevoli e 110 contrari) ha goduto di un iter legislativo accelerato, dopo essersi arenata nel 2016 al Senato.

Qualora – dopo il necessario passaggio in Senato – verrà convertita in Legge, è lecito attendersi che le attuali preclusioni in tema verranno superate.

LIMITI ESISTENTI In assenza di una specifica e organica disciplina, l’installazione di un sistema di videosorveglianza all’interno di luoghi di istruzione o di cura sarebbe (ed è di fatto) sostanzialmente preclusa. La captazione di immagini relative a soggetti “deboli”, infatti, deve necessariamente contemperare un bilanciamento fra le esigenze di sicurezza e repressione dei reati da un lato e la libertà di scelta dei metodi educativi dall’altro, tenendo sempre in considerazione la tutela della privacy dei soggetti ripresi.

Dal punto di vista legislativo, poi, l’installazione di dispositivi “di controllo” dei lavoratori in ora diurna è contraria, soprattutto a seguito dell’interpretazione restrittiva fornita dagli Ispettorati del lavoro, al tenore dell’art. 4 della L. 300/70 (Statuto dei lavoratori).

CHI SONO I BENEFICIARI? Il progetto di legge Calabria, anche al fine di superare gli ostacoli ad oggi esistenti, garantirà la possibilità di installare telecamere a circuito chiuso in tutti i locali che ospitano:

– asili nido comunali e privati;

scuole dell’infanzia statali, comunali e paritarie;

– strutture socio assistenziali per anziani, disabili e minori in situazioni di disagio;

– strutture di carattere residenziale o semi-residenziale gestite dalle A.S.L..

QUALI TUTELE PER LA PRIVACY DI MINORI E LAVORATORI? Le immagini catturate dagli impianti di videosorveglianza (che devono essere dotati di  un sistema di criptazione a doppia chiave asimmetrica) possono essere visionate esclusivamente dalle Forze di polizia, soltanto a seguito di denuncia di reato presentata alla competente autorità. Le telecamere non devono essere fornite di dispositivi di comunicazione con risorse esterne, e la “chiave privata” dovrà rimanere nell’esclusiva disponibilità di un ente certificatore accreditato.

REGOLAMENTO DEL GARANTE Nel termine di 60 giorni dalla entrata in vigore della Legge, il Garante per la protezione dei dati personali è tenuto ad adottare un proprio regolamento che definisca le garanzie di riservatezza da osservare per l’installazione e il funzionamento delle telecamere.

SELEZIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE L’ultimo articolo della proposta delega il Governo ad adottare, entro un anno dalla entrata in vigore del provvedimento, un Decreto legislativo che disciplini le modalità di valutazione attitudinale per l’accesso alle professioni educative e di cura e della formazione obbligatoria iniziale e permanente del personale di riferimento.

Avv. Stefano FRANCHI

fv

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