Il progetto di riforma del processo civile prevede una serie di disposizioni pensate per dare un’accelerata ai tempi della Giustizia: l’eliminazione del filtro in appello, un procedimento semplificato per il giudice unico e il tentativo di riordino degli istituti di negoziazione assistita e mediazione obbligatoria (che verrano abolite per le cause riguardanti la circolazione stradale e per le controversie sanitarie, finanziarie e bancarie).
La principale novità riguarda sicuramente l’introduzione della negoziazione assistita rafforzata (introdotta, anche se non obbligatoriamente, anche per le casue di lavoro), procedimento in cui spicca la figura del c.d. Avvocato istruttore, il quale avrà la possibilità di acquisire le prove ancor prima dell’inizio della causa.
CHE COS’È L’AVVOCATO ISTRUTTORE È previsto un ampliamento dei poteri e delle prerogative in capo al Difensore, il quale potrà svolgere l’attività istruttoria in sede stragiudiziale, sostituendosi al Giudice: potrà quindi raccogliere confessioni e dichiarazioni in fase di negoziazione assistita, con la piena facoltà di utilizzare tali mezzi di prova nel successivo giudizio.
Le prove formatesi in tal maniera avranno accesso al Processo, e al Giudice residuerà la possibilità di ripetere l’acquisizione delle deposizioni, qualora lo riterrà necessario.
FINALITÀ La disposizione è tesa a sgravare il Giudice da un’attività processuale dispendiosa, che spesso prolunga i tempi di attesa per il cittadino. Per gli Avvocati è previsto un incremento del compenso del 30%, a meno che il Giudice non rilevi la superficialità o l’inutilità dell’attività posta in essere.
GARANZIE A tale strumento, che rischia di “privatizzare” l’istruttoria processuale, si accompagnano alcune misure afflittive nei confronti dei soggetti coinvolti, quali sanzioni penali per chi dichiara il falso e conseguenze di natura processuale per i soggetti che si sottraggono all’interrogatorio.
Basterà questa misura a ridurre i tempi della Giustizia?
Avv. Stefano FRANCHI